Plantari per Piede Piatto dell’Adulto | Miglior Plantare per Piede Piatto

piede piatto

Plantari sono dei dispositivi medici che vengono utilizzati nel trattamento di molti disturbi del Piede, tra questi, il Piede Piatto dell’Adulto.

In un precedente articolo, abbiamo spiegato che cos’è un plantare e a che cosa serve: abbiamo visto che il plantare svolge la sua azione terapeutica in quanto è in grado di cambiare le forze che agiscono sulla superficie del piede.

 

Piede Piatto dell’Adulto: che cos’è?

Il Piede Piatto dell’Adulto è una patologia evolutiva caratterizzata dall’abbassamento progressivo dell’arco interno del Piede.

Nei primi stadi il dolore si presenta nella parte interna e plantare del piede e della caviglia: in questa fase il disturbo viene definito anche Tendinopatia (o tendinite) del Tibiale Posteriore. Il dolore, infatti, è riferito  nella zona in cui il tendine del muscolo tibiale posteriore si inserisce sul Piede.

Negli stadi più avanzati è presente invece deformità caratterizzata dall’appiattimento dell’arco interno del Piede e dall’eversione (o valgismo) del calcagno: per questa ragione molto spesso infatti si parla di Piede Piatto Valgo.

Le principali strutture del Piede coinvolte in questo processo degenerativo sono: il tendine del muscolo tibiale posteriore, il complesso dello “spring ligament” e il legamento deltoideo.

Plantari per Piede Piatto dell’Adulto. Obiettivo funzionale e terapeutico

Il Piede Piatto è la manifestazione morfologica di una sindrome pronatoria ossia una condizione nella quale il piede rimane prontato e non è in grado di produrre sufficenti forze supinatorie durante la deambulazione. In altri termini, il piede resta appiattito e non è in grado di irrigidirsi aumentando l’altezza dell’arco interno durante le fasi dinamiche del passo.

Il muscolo tibiale posteriore è il maggior muscolo supinatore del piede in quanto il suo tendine gode del miglior braccio di leva rispetto all’asse articolare del retro-piede : volendo semplificare, la sua azione produce l’innalzamento e l’irrigidimento dell’arco interno del piede. Per questo motivo, in caso di piede piatto, il suo tendine è la struttura primariamente coivolta e sottoposta a stress tissutale tale da provocare dolore e deformità progressiva.

L’obiettivo terapieutico e funzionale dei plantari per il piede piatto dell’adulto dovrà quindi essere quello di aumentare le forze di supinazione del piede relativamente alla posizione del suo asse. In questo modo sarà possibile ridurre lo stress tissutale a carico dei tendini e dei legamenti mediali del piede riducendo sia il rischio di progressione della deformità, sia il dolore e il disturbo.

Quale è il plantare più indicato per il Piede Piatto dell’Adulto?

Il Plantare Funzionale su misura con Medial Heel Skive (detto anche, modifica di Kirby) è la migliore soluzione ortesica biomeccanica, in quanto è in grado di sviluppare maggiori forze di supinazione e, al contempo, garantire comfort e adattabilità al piede.

Questo plantare viene realizzato su misura a partire da una presa impronta con il piede in scarico, con le bende gessate: l’impronta rifletterà i corretti rapporti tra la parte anteriore e posteriore del piede, e non risulterà appiattita come invece accade spesso quando si utilizzano tecniche di presa impronta in carico.

Calco in gesso plantari

Il Plantare Funzionale è costruito solitamente con materiali termoplastici che garantiscono un’elevata risposta elastica che simula il comportamento visco-elastico dei tessuti muscolo-scheletrici.

Il Medial Heel Skive invece è una modifica che determina una sorta di cuneo varo (o cuneo supinatore) a livello del tallone. Questo elemento è in grado di produrre le necessarie forze di supinazione e di evitare il fastidio e il dolore dato molto spesso dai plantari tradizionali che hanno nel sostegno della volta longitudinale il maggiore elemento di correzione biomeccanica. 

Perché i Plantari tradizionali per il Piede Piatto provocano dolore al Piede?

Molto spesso i pazienti con Piede Piatto riferiscono di non essere riusciti a portare dei plantari tradizionali perché questi provocavano dolore al Piede e impossibilità a camminare. Uno dei motivi più frequenti per cui si verifica questo è dato dal fatto che molto spesso chi prescrive e chi realizza un plantare ignora l’anatomia funzionale e non tiene conto delle modifiche strutturali che caratterizzano un Piede Piatto.

Un Piede Piatto riducibile o non riducibile è caratterizzato da quella che tecnicamente viene definita medializzazione dell’asse della Sottoastragalica (STJ Axis). In altri termini, come è possibile vedere dall’immagine di Kevin Kirby qui sotto, l’asse articolare del retro-piede ruota verso l’interno rispetto ad un piede che, per ragion di sintesi, definiamo normale; questo determinerà una riduzione dell’area plantare disponibile per produrre forze di supinazione e una riduzione del braccio di leva del muscolo tibiale posteriore.

Piede Piatto Asse

In una situazione simile, un plantare tradizionale con un sostegno della volta longitudinale provocherà inevitabilmente dolore poiché la spinta del plantare avverrà in corrispondenza dell’asse articolare producendo molte forze compressive e pochissime forze rotazionali necessarie per produrre l’adeguato movimento correttivo. E’ come se provassimo ad chiudere una porta di casa spingendo sulle cerniere anziché sulla maniglia: la porta resterà ferma e il nostro dito farà male!

Plantare per il Piede Piatto. A chi rivolgersi?

Il Podologo con un’adeguata formazione nell’ambito della biomeccanica del Piede e dell’arto inferiore, è certamente la figura professionale più adatta a valutare l’eventuale necessità di un trattamento con un plantare funzionale.

miglior plantare piede piatto

RIFERIMENTI:

Douglas Richie. Biomechanics and Orthotic Treatment of the Adult Acquired Flatfoot. Clin Podiatr Med Surg 37 (2020)

Kirby KA. The Medial Heel Skive Technique – Improving Pronation Control in Foot Orthoses. Journal of the American Podiatric Medical Association (1992)

Kirby KA. Foot and lower extremity biomechanics IV: precision intricast newsletters, 2009-2013

Kirby KA. Foot and lower extremity biomechanics V: precision intricast newsletters, 2014-2018

Scherer P. Recent Advances in Orthotic Therapy. Lower Extremity Review (2011)

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